Descrizione
Ascolto e visione
“Barocco in bilico” è un’esperienza unica che sfida le convenzioni dello spettacolo tradizionale: può essere vissuto come un concerto da ascoltare attraverso i gesti, oppure come movimento corporeo che genera e rivela i suoni. Il pubblico è libero di oscillare tra ascolto e visione, due dimensioni che si integrano senza mai coincidere completamente.
Un racconto in nove quadri
Lo spettacolo si articola in nove quadri che esplorano gli elementi fondamentali di ogni arte performativa: la preparazione minuziosa, l’affinamento del gesto, la disciplina e il controllo di sé, il confronto con il tentativo e l’errore, la tensione costante verso il proprio limite, fino al raggiungimento della spettacolarità acrobatica.
Dalla fatica alla bellezza
L’idea nasce da una piccola annotazione che il musicista Girolamo Frescobaldi appone al termine di una sua composizione: “Non senza fatiga si giunge a fine”. In queste parole si coglie una verità profonda: lo sforzo stesso diventa scopo artistico, precedendo e generando la bellezza della musica.
Questo concetto trova eco nella saggezza dell’I Ching: “Quello che è frutto di un lungo lavoro appare alla fine come spontaneo”. Ogni addestramento mira infatti a trasformare la disciplina in naturalezza, la tecnica in espressione spontanea.
L’estetica barocca del rischio
L’esecuzione barocca porta nella sua stessa estetica l’esplorazione del limite, il gioco consapevole con il rischio e l’arte dell’improvvisazione. È il godimento dell’imprevisto che trasforma ogni performance in un’avventura irripetibile, dove la perfezione tecnica si fonde con la libertà espressiva.
In “Barocco in bilico”, questa filosofia musicale si traduce in un linguaggio scenico che celebra la bellezza nascosta nella fatica, la grazia che emerge dalla disciplina, l’arte che nasce dal coraggio di spingersi oltre i propri limiti.
Interpreti
Chiara Granata, arpa barocca
Giulia Sarah Gibbon, trampoli e bastone
Programma
I quadro: iniziare
Jean De Maque (1550-1614)
Prime stravaganze (Libro di canzone franzese, 1617)
II quadro: costruire
Girolamo Frescobaldi (1583-1643)
Capriccio Fra Jacopino sopra l’aria di Ruggiero (Toccate, 1637)
III quadro: ideare
Johann Jacob Froberger (1616-1667)
Suite VI: Lamento
Gigue – Courant – Sarabande (Libro Quarto 1656)
IV quadro: vagare
Louis Couperin (1626-1661)
Prelude à l’imitation de Mr Froberger (Ms Bauyn)
(prélude non mesuré – changement du temps – prelude non mesuré)
V quadro: tentare, cadere, riprovare
Georg Friedrich Händel (1685-1759)
Prelude – Arpeggio (dalla suite in Do minore)
VI quadro: comunicare
Alessandro Scarlatti (1660-1725)
Fuga (ms 401 To)
VII quadro: dietro le quinte. Allestire
VIII quadro: osare VII quadro: dietro le quinte. Allestire
Giovanni Maria Trabaci (1575-1647)
Toccata seconda per l’arpa (Ricercate & altri varij capricci, II, 1615)
IX quadro: accadere
Georg Friedrich Händel/William Babell (1690-1723)
Lascia ch’io pianga (Suites of the most Celebrated Lessons)