Incontri con l’Autore – MARIO MARTONE regista

Quando il Cinema incontra l'Opera

Incontri con L'Autore

Novità del 2023 sono gli INCONTRI CON L’ARTISTA, realizzati in collaborazione con CINEMAZERO.
L’idea di coinvolgimento di CINEMAZERO nella realizzazione del progetto parte dalla volontà di ampliare il settore delle espressività artistiche da quelle prettamente musicali, consone all’identità di BAROCCO EUROPEO, a quello della cinematografia, intesa però nella specificità di prodotti rivolti al mondo musicale. Si è pertanto pensato di coinvolgere nel progetto i registi Mario Martone e Roberto Andò, due registi di importante rilievo nazionale, che nella loro carriera hanno prodotto regie filmiche d’Opere Liriche e che guideranno il pubblico nello scoprire questo particolare settore della filmografia.
Negli incontri si tratterà il tema della regia di prodotti musicali pensati per il Teatro, ma ripensati in chiave moderna e secondo una visione del tutto inedita, prodotti che consentono per di più una fruizione “oltre” l’evento stesso, attraverso la distribuzione su piattaforme di broadcasting nazionali ed estere, per un utilizzo dilatato nel tempo e nello spazio.
Moderatori degli eventi, oltre ai referenti di CINEMAZERO, saranno Cesare Scarton (il regista che collabora da anni con BAROCCO EUROPEO per la realizzazione degli spettacoli sull’Opera Barocca) e Anton Giulio Priolo, il fondatore della Società cinematografica romana TREETONE, che è stata tramite per la collocazione su RAI5 e RAI Play dei concerti e degli spettacoli prodotti da BAROCCO EUROPEO nel corso degli anni. Al termine di ciascun incontro ci sarà la proiezione di un film del regista ospite.

Il Primo OSPITE dei due eventi sarà il regista MARIO MARTONE che ci guiderà nella scoperta delle tecniche di regia filmica applicate al contesto del repertorio lirico.

Gli incontri, aperti al pubblico sono dedicati in particolar modo agli allievi dell’istituti d’Arte Galvani di Pordenone e sono strutturati in modo da intercettare i più diversi settori di pubblico, incrociando le espressioni artistiche di Musica, Teatro, Regia teatrale e filmica dedicate alle Opere Liriche.

Mario Martone, regista

Da: Connessi all’Opera

Quando Martone arriva al Rigoletto scaligero non è più da tempo una novità neanche su quel palco. Infatti Mario Martone, nato a Napoli nel 1959, è in primis un regista di prosa, approdato poi al cinema e infine all’opera. Inizia la carriera teatrale proprio nella sua città di origine alla fine degli anni ‘70 e ben presto diventa una delle voci di spicco di quell’ambiente. Il suo debutto nella regia operistica avviene nel 1989 a Roma con Charlotte Corday di Lorenzo Ferrero, ma per vederlo cimentarsi in un titolo di repertorio bisogna aspettare il Così fan tutte napoletano del 1999, reso poi celebre con la ripresa a Ferrara l’anno successivo sotto la bacchetta di Claudio Abbado. Come anche negli altri capitoli della trilogia dapontiana messi in scena a Napoli nel 2002 (Don Giovanni) e 2006 (Nozze di Figaro), Martone non stravolge la vicenda e l’ambientazione, ma, avvalendosi di una scenografia scabra di stampo settecentesco firmata da Sergio Tramonti, lavora molto sulla gestualità degli interpreti, fornendo una lettura scorrevole che, nel caso del Così, cerca di entrare in contatto con il pubblico grazie alle passerelle che si prolungano nella platea; il doppio piano visivo fornito da questa caratteristica permette di fare ricorso a una ricchezza di controscene, così che l’azione scorre a metà tra una pellicola cinematografica e un buon meccanismo teatrale arricchito dai cambi scene a vista. Da quel momento Martone diventa sempre più richiesto, e dopo una Lulu a Palermo (2001), approda al Rossini Opera Festival nel 2004 per una nuova produzione di Matilde di Shabran: un allestimento tanto celebrato per la semplice scena formata solo da una doppia scala elicoidale (ancora Tramonti) che simboleggia la misoginia del protagonista Corradino, interpretato come sempre da Juan Diego Flórez, ma visto oggi in video sembra un concerto in costume ben confezionato, dato che gli interpreti si limitano per la maggior parte a stare fermi durante le arie e i concertati, e vengono lasciati a creare dei personaggi piuttosto prevedibili durante i recitativi. Nonostante questa Matilde venga ripresa due volte a Pesaro e persino una a Londra nel 2008, la produzione pesarese più probante di Martone risulta essere Torvaldo e Dorliska del 2006, sia per un lavoro più minuzioso sui singoli, sia per una scenografia più accattivante che rende anche la sala stessa del Teatro Rossini un luogo del dramma, mentre dietro un cancello sul palco appare una minacciosa foresta da cui emergono tutti i personaggi persi nei loro destini: la vicenda di questa opéra à sauvetage diventa così un vero viaggio nelle tenebre ordite dal Duca d’Ordow, ma con il giusto lieto fine tipico delle opere semiserie.

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