Bacocco e Serpilla, Intermezzo giocoso Musica di G.M. Orlandini, Libretto di A. Salvi
Di nascita veneziana (sono infatti almeno diciannove i libretti pubblicati ed eseguiti tra il 1706 e il 1709 in Venezia) gli Intermezzi troveranno la loro maggior fortuna in terra partenopea. Inseriti tra gli atti delle Opere Serie, ne costituivano un contraltare buffo, destinato a risollevare gli animi e l’attenzione del pubblico, sfruttando situazioni comiche, gags, equivoci e travestimenti, espedienti tutti esclusi dalla narrazione dell’opera seria. Veniva a crearsi perciò, come Dorsi cita, un “sandwich” di opere.
La loro successiva indipendenza dalla collocazione all’interno dell’opera seria, costituì la base della nascita dell’Opera Buffa. Dimenticati nel corso dei secoli, unico sopravvissuto riferimento la Serva Padrona di Pergolesi, solo agli inizi del ‘900 riuscirono a riscoprire vitalità e proposte esecutive, nello spirito delle riscoperte musicologiche.
BACOCCO E SERPILLA, di Giuseppe Maria Orlandini, su libretto di Antonio Salvi ebbe la sua prima rappresentazione probabilmente a Venezia tra il 1718 e il 1719, anche se esiste un libretto che riporta sul frontespizio l’indicazione di Verona e la data del 1715.
In ogni caso, i numerosi libretti e le edizioni a stampa pervenuteci testimoniano che l’Opera ebbe uno strepitoso successo per più di quarant’anni, venendo rappresentata anche a Vienna e Parigi, dove contribuì alla famosa Querelle des Bouffons, unitamente alla Serva Padrona di Pergolesi.
Altrettanto numerosi però furono gli adattamenti e rimaneggiamenti, nell’intento di adattare le tessiture ai registri delle voci presenti nelle varie compagnie teatrali. Pertanto le varie edizioni, sia manoscritte che a stampa, hanno impegnato musicologi e filologi in un lungo lavoro di analisi e comparazione tra le varie fonti, per risalire ad una ipotetica partitura originale.
La trama narra le vicende tra il marito giocatore, che perde infinite fortune al gioco, e la moglie che costantemente ma inutilmente lo rimprovera, decidendo infine di avvalersi di un giudice per farsi difendere. Il giudice però è il marito stesso travestito e quando Serpilla cede alle lusinghe del nuovo personaggio, rivela la propria identità, cacciandola. Serpilla è costretta così a vivere in miseria ma, ad un ultimo incontro, si riaccende la scintilla dell’amore e la storia si conclude con un inaspettato lieto fine.
Esecutori
- Antonella Carpenito, Serpilla
- Michele Perrella, Baritono
- Cesare Scarton, Mise en espace
- Assistente di Regia – Eva Hribernik
CENACOLO MUSICALE
- Giacomo Catana e Mauro Spinazzè, violini
- Alessandra Di Vincenzo, viola
- Cristina Vidoni, violoncello
- Mauro Zavagno, violone
- Donatella Busetto, cembalo e direzione