Cenacolo Musicale

Cenacolo Musicale è un collettivo di musicisti che condividono il piacere di fare musica insieme, la passione per la musica antica e barocca, il culto degli strumenti d'epoca, l'apertura ad esplorare nuovi orizzonti, il desiderio di sperimentare. www.cenacolomusicale.it

Proposte Concertistiche

CRUDO MAR di fiamme orribili – Chivasso TO

Stradella e la Cantata italiana
CENACOLO MUSICALE
Patrizio La Placa - Basso
Gabriele Politi, Leonardo Bellesini - violini
Giancarlo Trimboli- violoncello
Fabiano Merlante - tiorba
Donatella Busetto - organo

Informazioni
La figura di Stradella si è da sempre prestata ai romanzeschi ricami degli storici, che ne hanno messo in rilievo i capricci amorosi, spesso ponendo in secondo piano il suo ruolo di primaria importanza nello sviluppare il più complesso e ardito stile italiano, sia sul fronte teatrale che su quello cantatistico e ancora più propriamente in quello strumentale (suo è il primo “concerto grosso” datato 1670, precedente di parecchi anni la ben nota op. VI di A. Corelli). Questo programma pertanto mira a metter in luce la magnificenza del suo stile attraverso cantate e mottetti nonché per mezzo dell'accostamento ad autori a lui coevi di varie aree dell'Italia (in cui egli risiedette per un certo periodo della sua vita). Il tema della fuga da un mare di afflizioni verso un porto salvifico fa da sfondo alla cantata profana Dalle sponde del Tebro, elaborata in più arie e recitativi, da eseguirsi senza soluzione di continuità. Il testo riporta le parole di un misterioso personaggio fuggito dai lidi latini (Tebro è il nome antico del Tevere) che trova asilo e scampo alle proprie sventure presso un re germanico al quale rivolge lodi e grati apprezzamenti. È lecito pensare che molte delle cantate di Stradella avessero legami con spunti autobiografici; anche in questa ci sembra intravvedere uno scorcio della vita dell’autore, intessuta di fughe e spostamenti da una città all’altra in cerca di un rifugio sicuro dagli amori clandestini svelati. Nell’ambito della produzione vocale, il tema del Purgatorio ricorre in più occasioni nell'opera di Stradella. Crudo Mar di fiamme orribili è infatti il soliloquio di un'anima che descrive la sua sofferenza dalla quale teme di non essere mai più sollevata. Solo quando è alla fine della sua resistenza si ricorda che la sua presenza in Purgatorio é dovuta alla volontà di Dio e decide di essere fiduciosa che il Cielo la porterà in salvo. La voce di basso è sempre trattata con particolare cura da Stradella e anche questa cantata ne è testimonianza. L’intero componimento, costellato di frequenti fioriture sia nelle quattro arie che nei recitativi, è l'ennesima prova di quanto duttili ed espressivi dovessero essere i solisti per cui Stradella ideava queste pagine (spesso anche richiedendo un'ampiezza di tessitura inusuale sia verso il grave che verso l'acuto). Sottomissione e ribellione al volere Divino: la cantata è giocata sul contrasto tra questi due sentimenti contrapposti: da un lato il desiderio di giungere all’autodistruzione pur di estinguere le pene inflitte dal castigo divino (Astri, troppo crudeli, avete torto se mi negate il porto, ma sète più malvagi se negarmi volete anco i naufragi!) ; dall’altro la consapevolezza che solo il superamento di queste prove lo porterà alla redenzione definitiva, la pace desiderata, sapendo che questi tormenti rientrano in un superiore progetto salvifico(Se fiero è il mar, tanto è più dolce il porto). Questi aspetti speculari e contrapposti, trovano veste musicale soprattutto nei recitativi dove troviamo dimensioni psicologiche opposte che rapidamente si susseguono, con repentini cambi si stato emotivo, ma anche nelle arie, con l’angolosità delle linee melodiche, le contraddizioni ritmiche di tempi ternari e binari sovrapposti che creano sensazione di vertigine: “In mar sì rio, o porto o naufragi, stelle io vuò!” Le linee vocali e strumentali, angolari e di irregolari lunghezze, rispecchiano il senso di angoscia espresso nel testo. E' solo nell'ultima Aria che Stradella crea una nuova atmosfera trasportando l'ascoltatore in una rinnovata dimensione di gioia e di speranza. Nello stile climax emotivo, ovvero quello della salvezza, si colloca anche il mottetto Exultate in Deo fideles, il cui testo non è mutuato dalle Sacre Scritture, bensì è stato composto dallo stesso Stradella; Nelle tre arie e recitativo che lo compongono il poeta chiama in soccorso la Fede perché sia argine contro la potenza del Male, invoca i Doni Celesti che possano essere d'aiuto contro gli infedeli e invoca con una preghiera la totale distruzione del demonio per il trionfo della pace e della Luce per tutti i giusti. Le sonate per due violini proposte dal programma intercalano le comèosizioni vocali e ne completano l’ambientazione stilistica.

L’IMPRESARIO DELLE CANARIE – Domenico Sarro

Spettacolo
Martina Barreca, Dorina
Michele Soldo, Nibbio

Gemma Dorothy Aquilante, Anna Bianchin, Alice Poppi, mimi

Cesare Scarton, Regia
Donatella Busetto, Cembalo, concertazione e direzione

Cenacolo Musicale
Mauro Spinazzè e Stefano Favretto, violini
Francesco Lovato, viola
Giulio Padoin, violoncello
Michele Gallo, violone

Allestimento scenografico a cura degli allievi della Scuola di Scenografia dell’Accademia di Belle Arti di Venezia.
Docenti:
Nicola Bruschi, Scenotecnica
Lorenzo Cutùli, Scenografia

Informazioni
L’Intermezzo l’Impresario delle Canarie condivide il debutto e il successo, al Teatro di San Bartolomeo a Napoli nel febbraio del 1724, della Didone abbandonata, Opera Seria dello stesso Sarro, e per la quale era stato composto, ad uso d’intercalar tra gli Atti. Il libretto riprende e si appropria della verve satirica che aveva animato il Pamphlet di Benedetto Marcello, “Il teatro alla moda” pubblicato a Venezia nel 1720, giusto qualche anno prima, declinando i poco virtuosi “dietro le quinte” degli spettacoli d’Opera del primo Settecento (ma, probabilmente, da allora, nulla è cambiato!)....

Intermezzo BACOCCO E SERPILLA – G.B. Orlandini

Spettacolo
Antonella Carpenito, Serpilla
Michele Perrella, Bacocco

Cesare Scarton, Regia
Donatella Busetto, cembalo e concertazione

Cenacolo Musicale
Giacomo Catana e Mauro Spinazzè, violini
Alessandra Di Vincenzo, viola
Cristina Vidoni, violoncello
Mauro Zavagno, violone

Informazioni
BACOCCO E SERPILLA, di Giuseppe Maria Orlandini, su libretto di Antonio Salvi ebbe la sua prima rappresentazione probabilmente a Venezia tra il 1718 e il 1719, anche se esiste un libretto che riporta sul frontespizio l’indicazione di Verona e la data del 1715. In ogni caso, i numerosi libretti e le edizioni a stampa pervenuteci testimoniano che l’Opera ebbe uno strepitoso successo per più di quarant’anni, venendo rappresentata anche a Vienna e Parigi, dove contribuì alla famosa Querelle des Bouffons, unitamente alla Serva Padrona di Pergolesi. Altrettanto numerosi però furono gli adattamenti e rimaneggiamenti, nell’intento di adattare le tessiture ai registri delle voci presenti nelle varie compagnie teatrali...

AL CHIARO LUME DI DUE STELLE

Francesco Barsanti, un italiano in Scozia
Francesca Biliotti, Contralto
Elisa La Marca, Tiorba
Massimo Raccanelli, Violoncello
Donatella Busetto, Organo portativo
Informazioni
Nato a Lucca nel 1690, flautista e oboista, Francesco Barsanti condivide con molti musicisti italiani della prima metà del settecento, quali Bononcini, Geminiani, Felice Giardini, l’aspirazione a trovar fortuna e affermazione in terra straniera, in ragione di quell’interscambio culturale e lavorativo che caratterizzò l’Europa del Barocco. Ma fu ad Edimburgo, dove si trasferì nel 1735, che trovò la sua maggior fortuna, assunto dalla Edinburgh Musical Society in qualità di maestro di musica, per la quale svolse attività come compositore, insegnante ed esecutore per una decina d’anni...

CARE LUCI DEL MIO BENE

Bononcini VS Handel
Francesca Biliotti, Contralto
Francesco Lovato e Leonardo Bellesini, violini
Massimo Raccanelli, Violoncello
Elisa La Marca, tiorba
Donatella Busetto, Cembalo e concertazione
Informazioni
Il Duello musicale era prassi diffusa nel barocco. In un’epoca in cui i musicisti dovevano ricorrere alla protezione e al sostegno di nobili mecenati, e alimentare il proprio prestigio personale, era occasione preziosa di ostentazione professionale di capacità tecniche, improvvisative ed espressive. Celebre il duello musicale disputato da Georg Friederich Haendel e Domenico Scarlatti nel 1708 a Roma, voluto dal cardinale Ottoboni, per decretare chi fosse tra i due il miglior musicista a Roma, in quel momento. Sulla scorta di questi famosi precedenti, il programma del concerto vuole suggerire un’ideale tenzone tra due protagonisti musicali della scena londinese del primo quarto di secolo del 700, Bononcini e Handel...

QUAL PER IGNOTO CALLE

Eros e Affetti al tramonto della Serenissima
Francesca Biliotti, Contralto
Massimo Raccanelli, Violoncello
Donatella Busetto, Cembalo
Informazioni
Le composizioni vocali presentano un tessuto musicale denso di arditezze armoniche, virtuosismi vocali e colorature a sostegno dell’espressività del verso, in uno spingersi energico e inesausto lungo la trama della narrazione. La potenza del testo è amplificata da un’inusuale ricerca di effetti coloristici che spesso contendono al verso stesso il primato di visibilità...

SALONE MARGHERITA

Musica a Milano al tempo del Vicerè spagnolo
Francesca Biliotti, Contralto
Massimo Raccanelli, Violoncello
Donatella Busetto, Cembalo
Informazioni
Alla fine del ‘500 Milano era già da tempo sotto la dominazione spagnola, lontani erano gli echi dello sfarzo di Ludovico il Moro, così come il rigoglioso fiorire di repertori sacri e profani, legato a quest’epoca felice. Caratteristica peculiare della dominazione spagnola però fu il proliferare di un’aristocrazia “minore”, ma desiderosa di sfarzo e ricchi cerimoniali che si profuse in balli, spettacoli e banchetti, soprattutto per mettersi in luce nelle occasioni di visite illustri, quali quelle di Massimiliano e Filippo d’Asburgo o l’arciduca Giovanni d’Austria...

L’ARTE DEL VIOLINO

alle soglie del Classicismo
Gianpiero Zanocco, violino
Federico Toffano, violoncello
Donatella Busetto, cembalo
Informazioni
Le Sonate proposte all’ascolto, composte allo scadere della metà del ‘700 costituiscono un caposaldo dello sviluppo del virtuosimo strumentale, contribuendo, compositivamente, al netto distaccarsi dai formalismi barocchi verso la sinteticità settecentesca. Vivono pertanto di questa spinta all’abbandono della struttura contrappuntistica, di derivazione barocca, verso la maggior rarefazione armonica, anticipatrice dell’emergente Classicismo...