STELLA ARIENTE

Maria Moramarco ensemble & Trio Barocco

Presentazione

Maria Moramarco, da sempre impegnata nel lavoro di recupero della tradizione orale, si fa qui interprete di un repertorio meno noto dell’Alta Murgia barese. Un viaggio suggestivo attraverso “il canto dello spirito”: liriche devozionali, canti liturgici, preghiere arcaiche e litanie ancestrali che stimolano l’eccezionale vocalità di Maria che, in questo particolare repertorio, dimostra doti straordinarie nel riproporre modalità canore ormai scompar-se, tecniche vocali di una cultura mai codificata, tuttavia assai presente in questi bellissimi e inesplorati repertori.
Maria, pur tenendo fede alle sue scrupolose ricerche filologiche, riesce a raggiungere livelli di comunicazione col pubblico di grande fascinazione spirituale grazie alla sua particolare maniera di “cantare la voce”.
Maria Moramarco proviene da una famiglia di “cantori”, è docente di lingue presso liceo classico ed è al tempo stesso ricercatrice e interprete. Il suo repertorio contiene una grande quantità di canti della Murgia raccolti attraverso una paziente ricerca iniziata negli anni ’70 e mai terminata.

Programma

Stella ariènte

Reggina

Ave Maria del gran lamento Lu Venerdia Sante Chiangi chiangi

Pane Nostro

Li ventiquattr’ore

San Jacque de Galizia

San Antonje

Mo ne sceime all’acque Serenata

Tarantella della Murgia

Esecutori

Maria Moramarco voce
Luigi Bolognese chitarre
Eva Maria Rusche clavicembalo e pianoforte
Marco Ambrosini nickelarpa
Angela Ambrosini nickelarpa
Francesco Savoretti percussioni etniche

Curriculum

Luigi Bolognese
Nel 1978 fonda con Maria Moramarco e Silvio Teot il gruppo Uaragniaun con il quale incide 13 lavori discografici. In oltre quarant’anni di attività ha suonato con il gruppo Uaragniaun in centinaia di concerti in Italia e all’estero.
Nel corso di questi anni approfondisce l’uso degli strumenti tipici dell’area mediterranea studiando i seguenti strumenti: baglama , bouzuoki e mandoloncello. Dal 2001 è direttore artistico della rassegna internazionale di world music Suoni della Murgia.

Marco Ambrosini
Nato a Forlì nel 1964 è conosciuto in Europa continentale come il pioniere della nickelharpa, una viola d’amore a chiavi, in uso anche in Italia sia dal Medioevo ma in tempi moderni simbolo della musica tradizionale svedese.
Originariamente violinista classico, si è dedicato alla viola a chiavi sin dagli
anni Ottanta e si esibisce con questo strumento nei teatri più prestigiosi, come la Scala di Milano, la Carnegie Hall di New York, la Filarmonica di Berlino , vantando collaborazioni con la Filarmonica di Mosca.
Negli ultimi anni ha preso parte a numerose produzioni radiofoniche e televisive e a registrazioni come solista, compositore o membro di numerosi ensemble di musica antica e di musica d’avanguardia.

Angela Ambrosini
Nata nel 2000 a Eifa, nei pressi della città tedesca di Hatzfeld, suona nyckelharpa sin da giovanissima.
Negli ultimi anni ha eseguito numerosi concerti in vari paesi europei suonando in ensemble di fama internazionale, come Oni Wytars, la Capella Antiqua Bambergiensis, Ensemble Triskilian (Germania), il coro Vox Clamantis e la Filarmonica di Tallinn (Estonia), con il sestetto italiano Festa Italiana di Lucilla Galeazzi e con l’ensemble italo-argentino La Chimera.

Eva-Maria Rusche
Nata nel 1982 nella città tedesca di Tubinga, ha studiato musica sacra, organo e strumenti storici a tastiera a Lubecca, Vienna e Stoccarda con Michael Radulescu, Jürgen Essl, Arvid Gast, Franz Danksagmüller, Hans-Jürgen Schnoor e Jon Laukvik. Ha partecipato a numerosi corsi di perfezionamento e ha insegna-to clavicembalo all’Università Musikhoch Schule di Stoccarda. Attualmente vive a Costanza come musicista freelance e insegnante di musica.
È attiva come solista e membro di formazioni internazionali come l’Ensemble Supersonus, OniWytars o il Konstanzer Kammerchor, con i quali si esibisce al clavicembalo, piano, organo e fortepiano.

Francesco Savoretti
La ricerca continua delle sonorità e l’attenzione verso le dinamiche esecutive sono gli aspetti più rilevanti che contraddistinguono il suo stile. La robustezza del drive accompagnata sapientemente dai “sapori” della personalissima ricerca timbrica gli vale la definizione di “Cuoco della Musica”.
È così che la buona esecuzione e dimestichezza con le tecniche dei tamburi a cornice sono esaltate dal suo personale percorso verso una originale ricerca sonora. Questa sua peculiarità lo porta spesso a lavorare con set multipercussivi e ad esplorare generi musicali diversi: world music, contemporanea, ethno jazz, early music.